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Di Robert Chu e Rene Ritchie
Articolo originale: Weapons of Wing Chun
Traduzione e adattamento di Gui Zhang.

Sempre misteriose, spesso fraintese, le armi del Wing Chun Kuen sono state avvolte da un velo nel corso delle varie generazioni, per diversi motivi. Non è mai stato facile trovare un maestro qualificato, ed è sempre stato ancora più difficile trovarne uno disposto a insegnarle davvero. Alcuni insegnanti non le conoscevano, altri non volevano condividere la loro conoscenza e la custodivano gelosamente, lontana dalla portata degli allievi. Altri invece hanno inventato il proprio metodo e/o le proprie forme e le hanno insegnate superficialmente, come movimenti vuoti. Altri, invece, sapevano e sanno che le armi possono essere tranquillamente insegnate ma, per essere davvero efficaci, hanno bisogno di una solida base a mani nude; perciò questi insegnanti hanno sempre scelto con molta attenzione a chi trasmettere questa conoscenza.

Per coloro che sono molto abili a mani nude, e hanno un buon insegnante, le armi possono rafforzare i concetti di base e i movimenti del sistema e aprire al praticante le infinite applicazioni del Wing Chun Kuen.

Le armi del Wing Chun

Le armi principali del Wing Chun sono il bastone lungo e i doppi coltelli (alcuni rami adottano anche altre armi come dardi, spada dritta, alabarda ecc., ma trattandosi di eccezioni non ce ne occuperemo qui). Queste armi non sono assolutamente un’esclusiva del sistema, ma ciò che le rende uniche nel Wing Chun sono gli stessi principi di base che caratterizzano lo stile a mani nude. Questi comprendono il prendere contatto e lo sfruttare le armi e i ponti, ingolfare le azioni offensive, distruggere l’equilibrio e la struttura dell’avversario, attaccare e appiccicarsi per controllare la situazione.

Nell’applicazione, le armi del Wing Chun colpiscono per finire immediatamente l’avversario. Se questo non è possibile, si cerca di colpire prima l’arma dell’avversario e poi di procedere a finirlo. Con le armi, a causa delle distanze più ampie, a volte questo non è così facile e quindi potremmo non avere altra scelta che difenderci prima e poi entrare rapidamente per terminare lo scontro.

Come abbiamo già detto, le armi del Wing Chun necessitano di una certa abilità nel sistema a mani nude. Con le armi si vede subito se una persona non è abile nell’uso del corpo. Sfogliando riviste o guardando video si vedono molte persone che vengono squilibrate dallo stesso peso delle armi che impugnano. Questo perché molti praticanti non hanno ancora raggiunto un livello sufficiente nell’uso della struttura, delle meccaniche del corpo e nei metodi per trarre la forza dal terreno, e perciò quando brandiscono le armi si limitano a mulinarle usando braccia e spalle. Basta osservare l’utilizzo del kua (bacino). I movimenti devono prodursi con un trasferimento di forza dal corpo all’arma.

Alcuni hanno detto che le armi del Wing Chun, e di tutte le arti marziali cinesi in realtà, sono un retaggio dell’antichità, sono “morte”. La verità è che esse sono tanto vive quanto le mani che le impugnano e la mente che le dirige. Con un valido insegnamento e un addestramento strenuo, le armi del Wing Chun possono mantenersi in ottima salute.

Se sviluppato correttamente, l’addestramento con le armi serve anche a raffinare ulteriormente le capacità a mani nude, rendendo il praticante molto efficace anche se non brandisce un bastone lungo o due coltelli

Il bastone lungo

La leggenda vuole che Jee Shim, abate del tempo Siu Lam (Shaolin) di Fujian e maestro di buddhismo Chan, sfuggì alla distruzione del suo tempio e trovò rifugio a bordo delle Giunche Rosse del Guangdong. Queste imbarcazioni trasportavano lungo i fiumi i membri dell’Opera della Bella Giada, lungo città come Zhaoqing, Foshan e Guangzhou. Jee Shim sulle giunche si fece passare per un cuoco, ma alla fine la sua identità venne scoperta e gli attori divennero suoi allievi. Tuttavia, per non palesare il suo nome e il suo passato, gli insegnamenti a mani nude, con il pupazzo di legno e con il bastone divennero noti con il nome di Weng Chun (primavera eterna), in onore della Sala dell’Eterna Primavera a Siu Lam. Da Jee Shim il Weng Chun venne trasmesso ad attori come Wong Wah-Bo, Leung Yee-Tai, Kam “Faccia dipinta” Kam (Nuovo Kam) e altri. Più tardi poi avrebbero tutti insegnato il bastone lungo nella città di Foshan, dove il Wing Chun affonda le sue radici più moderne.

Leggenda a parte, ci sono stati molti famosi guerrieri con il bastone nel Wing Chun. I sopracitati Wong, Leung e Kam pare fossero tutti dei grandi esperti. Un allievo di Kam, Fung Siu-Ching, attivo intorno alla fine del secolo, è ancora ricordato per le sue capacità con il bastone. Anche gli allievi di Fung raggiunsero alti livelli. Molti dei suoi primi allievi, come i fratelli Lo, vennero conosciuti come i “Re del Bastone Lungo” per aver difeso con successo i villaggi locali dai banditi utilizzando quell’arma. Un allievo più tardo di Fung, Yuen Kay-San, sostenne dei duelli con il bastone nella prima metà del secolo e le sue vittorie vennero raccontate in libri e articoli di persone come Ngau Soy-Jee. Anche il lineage di Leung Jan, allievo di Wong Wah-Bo e Leung Yee-Tai, ebbe famosi praticanti di bastone. Chan Yiu-Min, figlio di Chan Wah-Shun (discepolo di Leung Jan) si guadagnò il titolo di “Re del Bastone delle Sette Province” a Foshan. Negli anni ’50 Lok Yiu, allievo di Yip Man (compagno di studi di Chan Yiu-Min e anch’egli famoso per la sua abilità con il bastone) venne soprannominato “Re del bastone” a Hong Kong.

Il bastone lungo insegnato nelle Giunche Rosse aveva sei punti (concetti) e mezzo, e per questo era chiamato “il bastone da sei punti e mezzo”. Nel Siu Lam Weng Chun di Fung Siu-Ching i punti erano Sollevare, Sbarrare, Puntare, Deviare, Tagliare e Avvolgere, e il mezzo punto era Penetrare. Anche se si dice che il mezzo punto sia separato dagli altri perché prettamente difensivo, tutti questi concetti possono e devono essere applicati sia in attacco che in difesa, a seconda delle circostanze. Altri definiscono i sei punti e mezzo seguendo la terminologia dello stile a mani nude e li chiamano quindi Trafiggere, Disperdere, Ala, Controllare, Arare, Avvolgere e Sbarrare (il mezzo punto). Nei sistemi della famiglia Cho (che discende dall’attore dell’opera Yik Kam) e in quello Yuen Kay-San, Trafiggere è considerate il mezzo punto, perché è un movimento essenziale che può essere effettuato a partire da tutti gli altri.

I movimenti con il bastone derivano dai concetti. Trattandosi di un’arma semplice, ci sono solo poche macrocategorie di movimenti. I movimenti di sbarramento spostano tutto il bastone in una direzione, solitamente verso l’alto o verso il basso (quest’azione a volte viene chiamata “cancellare”) e lateralmente (lo sbarramento vero e proprio). In quelli frustati, solo la punta del bastone si muove mentre l’altra estremità rimane relativamente ferma o si muove in direzione opposta. Questi movimenti vengono solitamente allenati andando dall’alto verso il basso e da un lato all’altro. Negli avvolgimenti, alla punta del bastone viene fatta percorrere una traiettoria circolare in senso orario o antiorario. Nei movimenti di punta, come suggerisce il nome, la punta del bastone viene lanciata in avanti, verso l’alto, verso il basso e in qualsiasi direzione.

L’allenamento a solo con il bastone richiede che i punti di base vengano ripetuti allo sfinimento, finché non diventano una seconda natura. La maggior parte dei lineage ha una forma per aiutare a ricordare i movimenti. Nei sistemi di Yuen Kay-San e di Yip Man c’è una forma breve che contiene solo i punti e gli angoli essenziali. Nel Siu Lam Weng Chun e in altri sistemi sono presenti forme più lunghe per aiutare il condizionamento e per dare spunti su come combinare i vari punti. Le attrezzature utilizzate comprendono piccoli oggetti (monete cinesi, palline da ping pong, assi di legno ecc.) appesi a una corda, da colpire con affondi del bastone per sviluppare la precisione. Vengono anche messi a terra piccoli oggetti (in genere noci dal guscio duro) da distruggere usando una transizione dalla posizione del “palo che gocciola” (Ala) a quella a martello (Puntare). Si dice che sulle giunche rosse si usasse un pupazzo per praticare il bastone, costruito infilzando una mezza dozzina di paletti su una tavola di legno fissata alla parete. Questo pupazzo poi veniva colpito in vari modi dal praticante che impugnava il bastone.

L’allenamento in coppia comincia con semplici esercizi di attacco e risposta, nei quali ogni punto viene esaminato separatamente. Quando si è raggiunto un buon livello di base, si iniziano ad allenare combinazioni di punti fino ad arrivare a uno scambio libero. È importante allenarsi non solo nel combattimento bastone contro bastone, ma anche contro i coltelli, per imparare a saper gestire un avversario che brandisce armi più piccole e cerca di accorciare la distanza, entrando e superando il raggio funzionale del bastone.

Si dice che, in applicazione, “il bastone non emette due suoni”. Questa massima enfatizza come la strategia ideale con il bastone lungo sia quella di difendere e contrattaccare in un’unica azione. In altre parole, ferire l’avversario con il primo movimento e, se necessario, finirlo con un altro attacco. Grazie alla flessibilità dell’addestramento del Wing Chun, le capacità ottenute con il bastone possono essere adattate e trasferite ad altre armi tradizionali come la lancia, il forcone, l’alabarda ecc., o a oggetti moderni come stecche da biliardo, attrezzi da giardino o qualunque tipo di oggetto lungo e relativamente sottile.

Continua…

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